Padova Jazz Festival 2022

Aziza

feat. Dave Holland, Chris Potter, Lionel Loueke & Eric Harland

© Govert Driessen

Dave Holland – basso
Chris Potter – sassofoni
Lionel Loueke – chitarra
Eric Harland – batteria

Aziza è una all stars come la si potrebbe sognare solo in una partita di… fantacalcio jazzistico. Da un simile quartetto ci si può bene attendere un jazz moderno e vibrante, dal beat fisicamente ed emotivamente travolgente: ne è prova il disco omonimo uscito nel 2016. E per quanto il supergruppo si presenti come una formazione paritetica, la figura di Dave Holland risalta inequivocabilmente come ‘maestro di cerimonie’.

Tra i quattro grandi nomi che formano Aziza, spicca per la sua lunga carriera quello del bassista Dave Holland: con lui ci si muove nelle sfere ‘alte’ del jazz contemporaneo. Nato nel 1946 in Gran Bretagna e cresciuto musicalmente in compagnia di altri celebri jazzisti attivi sulla scena inglese (Kenny Wheeler, John Surman, John Taylor), Holland impresse una nuova direzione alla sua carriera trasferendosi negli Stati Uniti nel 1968. Vi fu chiamato da Miles Davis, con una telefonata repentina pochi giorni dopo che Miles aveva sentito il giovane contrabbassista esibirsi a Londra. Holland entrò immediatamente a far parte del gruppo in via d’elettrificazione di Davis, un sodalizio che durò un paio d’anni, durante i quali partecipò alle registrazioni di diversi album a partire da Filles de Kilimanjaro (inclusi gli epocali In a Silent Way e Bitches Brew).

Nel dopo-Miles, Holland creò i Circle con Chick Corea, Barry Altschul e Anthony Braxton, mentre nel 1972 pubblicò il suo primo album da leader, iniziando una lunghissima affiliazione con l’etichetta ECM. Sempre continuando l’attività a capo dei propri gruppi, Holland è stato anche al fianco di Stan Getz, Herbie Hancock e Thelonious Monk. Ma negli ultimi tre decenni, a parte collaborazioni sempre prestigiose (come quelle con Sam Rivers e Kenny Barron), Holland si è dedicato soprattutto a sviluppare la propria musica, giungendo alle sue attuali proposte ritmicamente poliedriche e visionarie: un intreccio di linee dalle coordinate sempre spiazzanti, di assolo d’assoluta maestria. Il sound e l’empatia collettiva raggiungono nei gruppi di Holland altezze da brivido.

Sul fronte del palco si pone Chris Potter, sassofonista che definisce l’odierno stato dell’arte del sax. Spesso al fianco di Holland, e leader di una band di grande influenza (gli Underground), Potter è stato la voce solistica di fiducia per grandi leader come Pat Metheny, Herbie Hancock, Paul Motian…

Lionel Loueke è il suono ‘esotico’ del gruppo. Originario del Benin, si sposta a Parigi nel 1994 e poi raggiunge gli Stati Uniti nel 1999. Nel 2001 viene ammesso al Thelonious Monk Institute of Jazz di Los Angeles, i cui corsi gli permettono di fare pratica assieme a Herbie Hancock, Terence Blanchard e Wayne Shorter. Mentre è ancora studente, Loueke entra a far parte in maniera stabile del gruppo di Blanchard e poi di quello di Hancock, ma suona e registra anche con Dianne Reeves, Cassandra Wilson, Wayne Shorter, Charlie Haden, Kenny Garrett, Roy Hargrove, Sting, Santana… Oggi è anche leader dalla spiccata personalità.

Eric Harland da tempo fa parte dei collaboratori musicali sia di Holland che di Potter. Ma è anche il propulsore ritmico dei gruppi di Charles Lloyd, Aaron Goldberg e dei James Farm (con Joshua Redman), oltre che apprezzabile leader. Lo si è sentito anche con McCoy Tyner, Kurt Rosenwinkel, Terence Blanchard…

BIGLIETTI
Intero €28
Ridotto €24

VENDITE
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La sera del concerto al botteghino